Tradizionalmente, i propulsori dei satelliti utilizzano combustibili chimici o gas rari come lo xeno. Questi materiali, oltre ad essere costosi e difficili da reperire, comportano un notevole impatto ambientale sia nella fase di produzione che di smaltimento. Il progetto WET propone una soluzione tanto semplice quanto geniale: utilizzare l'acqua come propellente nei motori elettrici spaziali.
Sì, proprio l’acqua. Grazie a un processo che la trasforma in plasma (uno stato della materia simile a un gas ma composto da particelle cariche), è possibile generare una spinta sufficiente per manovrare piccoli satelliti in orbita. Questa tecnologia, chiamata propulsione elettrica a base d'acqua, è più pulita, più sicura e molto più sostenibile.
Perché è importante?
L’uso di acqua nei motori spaziali non è solo una curiosità scientifica, ma una scelta strategica per l’ambiente. Ecco alcuni motivi per cui questo progetto è importante:
- Zero emissioni tossiche: L'acqua è non tossica, non esplosiva e facilmente reperibile. Questo riduce i rischi durante la produzione, il lancio e lo smaltimento.
- Riduzione dell’impatto ambientale: Eliminando l’uso di materiali inquinanti o pericolosi, si abbassano le emissioni nocive legate all’industria spaziale, un settore in rapida crescita.
- Riciclabilità nello spazio: In futuro, l’acqua potrebbe essere raccolta direttamente da fonti extraterrestri come la Luna o gli asteroidi, rendendo i viaggi spaziali ancora più autosufficienti e sostenibili.
- Accessibilità per tutti: L’abbattimento dei costi legati ai propellenti rende la tecnologia spaziale più accessibile, favorendo missioni scientifiche, ambientali e di monitoraggio del clima da parte di piccoli enti e startup green.
Un progetto europeo con uno sguardo globale
Il progetto WET è sostenuto dal prestigioso programma Marie Skłodowska-Curie Actions (MSCA) dell’Horizon Europe, dedicato alla mobilità internazionale e allo scambio di conoscenze tra ricercatori. Questo significa che esperti da tutta Europa (e non solo) stanno lavorando insieme per sviluppare, testare e ottimizzare questi motori a base d’acqua.
È un esempio concreto di come la cooperazione scientifica internazionale possa generare innovazione con un impatto positivo diretto sul nostro pianeta.
Spazio e ambiente: un connubio possibile
Pensare che l’esplorazione spaziale possa diventare un alleato dell’ambiente sembra quasi un paradosso, ma progetti come WET dimostrano che è non solo possibile, ma necessario. In un momento storico in cui anche lo spazio è diventato terreno di riflessione ecologica (si pensi all’inquinamento orbitale o all’energia solare spaziale), tecnologie pulite e sostenibili sono la chiave per una crescita responsabile.
Il progetto WET – Water-based Electric Thrusters rappresenta un passo avanti verso un’industria spaziale più pulita, efficiente e rispettosa dell’ambiente. Utilizzare l’acqua per muoversi nello spazio non è solo un traguardo tecnico, ma anche un messaggio forte: la tecnologia può e deve essere al servizio della Terra, anche quando guarda alle stelle.