giovedì 19 novembre 2015

DALLE FECI ENERGIA PULITA

L'ENERGIA ricavabile a livello globale dal riciclo delle deiezioni umane sarebbe sufficiente ad alimentare 138 milioni di case, generando un valore di 9,5 miliardi di dollari all'anno, mentre dagli scarti della lavorazione si potrebbero ottenere 2 milioni di tonnellate di combustibile equivalente al carbone da legna. È quanto emerge dallo studio dell'Istituto canadese per l'Acqua, l'Ambiente e la Salute, una delle università dell'Onu, secondo cui i vantaggi sarebbero soprattutto di tipo ambientale e sanitario.
Secondo la ricerca nel mondo almeno un miliardo di persone, di cui il 60% in India, defeca all'aperto. Solo questi rifiuti, se adeguatamente trattati, potrebbero generare biogas dal valore compreso tra 200 e 378 milioni di dollari. La lavorazione dei fanghi fecali residui, invece, darebbe tra i 4,8 e gli 8,5 milioni di tonnellate di combustibile equivalente al carbone da legna, evitando l'abbattimento di alberi. Questo aiuterebbe anche a contrastare la diffusione di malattie come la diarrea, che nelle aree povere del mondo causa oltre 450mila morti all'anno colpendo prevalentemente neonati e bambini.
Il biogas è una miscela di gas, in primis metano, che si ottiene dalla fermentazione anaerobica, cioè in assenza di ossigeno, di materiale organico. Tra questo materiale sono comprese le feci, non necessariamente solo quelle animali.
"Quando si tratta di creare miseria e povertà, la cattiva gestione dei rifiuti umani
ha pochi rivali", sottolinea il direttore dell'Istituto, Zafar Adeel. "Cambiando il paradigma di questa gestione, potremmo creare sviluppo, proteggere l'ambiente e ridurre i problemi igienico-sanitari che sono la causa di un decimo delle malattie mondiali".