venerdì 9 novembre 2018

Le batterie delle auto elettriche Renault alimentano le case dei francesi

Scrive Ecoblog.it che dopo 5-10 anni le batterie delle auto elettriche devono essere sostituite perché “non sono più in grado di erogare energia alla macchina con le stesse prestazioni di prima”.
Cosa fare di tutte le batterie usate, non più efficienti ma ancora utilizzabili?
Renault ha presentato un interessante progetto: sfruttarle come accumulatori di energia per gli impianti da fonti rinnovabili, fotovoltaici ed eolici. Nel 2019 inizieranno i lavori per tre siti di accumulo, due in Francia e uno in Germania, con speciali container dove le batterie usate saranno collegate fra loro per formare un’unica grande batteria, a sua volta collegata alla rete elettrica nazionale. Il sito di accumulo permetterà di mantenere la rete stabile, assorbendo energia dalla rete nazionale (quando le energie rinnovabili producono più del consumo) o cedendola (nei momenti di picco del consumo) .
Un progetto simile lo sta portando avanti anche Daimler Mercedes, che ha creato insieme a Enercity un sito di stoccaggio a Herrenhausen, in Germania, con 3mila batterie di Smart Electric Drive terza serie.

martedì 16 ottobre 2018

Un miliardo di ostriche per ripulire il porto di New York

Un miliardo di ostriche per ripulire l'acqua del porto di New York. E' l'obiettivo di The Billion Oysters Project, una iniziativa lanciata da una scuola di scienze marine della Grande Mela. Il progetto ha già piazzato sui fondali della foce dell'Hudson 28 milioni di bivalvi, e conta di arrivare a un miliardo nel 2035, coprendo 40 ettari. Lo scrive il sito della radio americana Npr.

Le ostriche filtrano l'acqua sporca e trattengono le particelle inquinanti. Ogni bivalve ripulisce da 110 a 190 litri al giorno. Secondo il progetto, un miliardo di ostriche potrebbe filtrare tutta l'acqua del porto di New York in tre giorni.

Il Billion Oyster Project è stato avviato nel 2008 da un insegnante di acquacoltura della Harbor School, una scuola di scienze marine di New York, Pete Malinowski. Il progetto alleva le ostriche in un vivaio nella scuola, usando come "casa" per le larve i gusci di ostrica ritirati dai ristoranti. Quando i bivalve sono cresciuti abbastanza, vengono messi in mare, formando vere e proprie scogliere.

Le ostriche, oltre a ripulire l'acqua, offrono un habitat a molti animali marini, e vengono mangiate da altri. Inoltre, le scogliere di bivalvi rallentano la velocità delle onde degli uragani, difendendo la città.

"Possiamo misurare un miglioramento nella qualità dell'acqua e vedere un impatto immediato sulla biodiversità ovunque piazziamo una scogliera", spiega Malinowski.

Fonte: ANSA