martedì 15 marzo 2022

La grande muraglia verde

La Grande Muraglia Verde è una pionieristica iniziativa Guidata dall’Unione africana ispirandosi ad una proposta del 1952 del biologo Richard St. Barbe Baker che durante una spedizione nel Sahara, propose una "barriera verde" per combattere l’avanzata del deserto: Baker voleva realizzare una lunga fascia alberata larga 50 km.

NASCITA
L'idea della muraglia dopo varie peripezie e problemi burocratici è stata finalmente approvata nel 2005. Per realizzare la muraglia è stata stimata una spesa pari a 33 miliardi stimati come necessari per completare il progetto entro 2030 ma nel gennaio 2021, sono stati investiti meno della metà: circa 14 miliardi.

Dall'idea iniziale di una fascia alberata larga 50 km che andasse da est a ovest lungo il deserto africano, la concezione della Grande Muraglia Verde si è evoluta in una sorta di collage di singole operazioni, finalizzate ad aiutare le problematiche che si trovano a fronteggiare le comunità locali del Sahara e del Sahel.

NUOVI OBIETTIVI
Il nuovo obiettivo della Grande Muraglia Verde è quello di voler essere una risposta forte all'impoverimento delle risorse naturali e il rilancio delle zone rurali rafforzando gli ecosistemi gestendoli in maniera oculata, proteggendo il patrimonio locale e migliorare quindi la qualità di vita delle popolazioni coinvolte creando anche una sorta di sicurezza alimentare.


Il programma coinvolge oggi oltre 20 paesi della regione sahelo-sahariana, tra cui Algeria, Burkina Faso, Benin, Ciad, Capo Verde, Gibuti, Egitto, Etiopia, Libia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudan, Gambia, Tunisia.

ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSA
una ricerca condotta dall'Università di Bonn e dalla Fao, pubblicata su Nature Sustainability, evidenzia come la Grande Muraglia Verde risulta essere cost-effective, cioè economicamente vantaggiosa. Infatti è stato stimato che per ogni dollaro investito ne tornano almeno 1,2.

L'analisi della ricerca ha usato una formula matematica che, sulla base di vari parametri, permette di calcolare i benefici netti del ripristino del terreno al passare del tempo, il tutto all'interno di 9 diversi scenari d'azione differenti. Questi scenari tengono conto di elementi che possono variare anche molto, fra cui tassi di sconto differenti, la durata temporale che può cambiare, il fattore umano legato all'eterogeneità dei nostri comportamenti.

gli scienziati hanno voluto valutare quanto conviene a eventuali investitori scegliere questo progetto perché visto l’enorme cifra richiesta per realizzare l’intera opera le sole forze dei governi e delle istituzioni, unite alle donazioni, non sono sufficienti per raggiungere l'obiettivo, che richiede inevitabilmente anche l'intervento del settore privato.

Lo studio ha evidenziato che la Grande Muraglia Verde risulta non solo sostenibile per l'ambiente ma è anche attrattiva dal punto di vista economico, risultato ottenuto valutando anche tutte le possibili variabili sfavorevoli: dall'inaridimento del suolo alla eventuale incognita di come potrebbe rispondere in certi casi la vegetazione ripristinata, tenendo conto anche delle possibili guerre che spesso iniziano in quella zona.

In ogni caso sarà necessaria un'azione coordinata tra tutti i soggetti coinvolti: agenzie governative, enti locali e associazioni internazionali se realmente si vuole puntare ad un ripristino e una gestione delle terre efficace e duratura.