domenica 2 luglio 2023

I cani di Chernobyl

Il 26 aprile 1986, vicino a Pripyat in Ucraina, si è verificato il peggior disastro nucleare della storia nella centrale di Chernobyl. Ci sono state molte vittime immediate e molte altre nel lungo periodo a causa delle radiazioni. Da allora, è stata creata una “zona di alienazione” di circa 30 km intorno alla centrale, frequentata solo da scienziati, tecnici e… molti animali.




Sgombro forzato con abbandono degli animali

Infatti subito dopo l’incidente alla centrale nucleare, a causa delle contaminazioni radioattive, decine di migliaia di persone che vivevano nel raggio di 30 chilometri dall’impianto furono costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Lo sgombero organizzato dall’Unione Sovietica, in quello che oggi è territorio dell’Ucraina, fu organizzato in tutta fretta senza lasciare alla popolazione il tempo per raccogliere le proprie cose. Inoltre gli abitanti furono anche costretti, con la forza, ad abbandonare i loro animali sia nelle campagne, quindi mucche, pecore e maiali e sia nelle città tutti gli animali domestici; moltissimi ricordano ancora il dolore di dover abbandonare il proprio cane, spesso preso a calci dai militari che avevano il difficile compito di sgombrare intere città in poche ore.




Discendenti e volontariato

Oggi ci sono centinaia di cani loro discendenti, che ricevono cure da alcuni gruppi di volontari come Clean Futures Fund, un’organizzazione che oltre a fornire cibo ai cani si occupa anche di dare assistenza veterinaria quando necessario.

Anche se c’è stata una contaminazione, l’area di esclusione è un ecosistema molto ricco e un laboratorio all’aperto per esaminare gli effetti di una esposizione continua e a bassa intensità alle radiazioni. Come spesso accade, i primi animali scelti per gli studi in questo senso sono i cani: uno studio recente pubblicato su Science Advances, condotto dagli scienziati del National Institutes of Health degli Stati Uniti a Bethesda, nel Maryland, mostra che le popolazioni di cani di Chernobyl sono ora geneticamente diverse da quelle del resto del mondo, anche se per ora non sappiamo ancora questo cosa può comportare per gli animali.

Dogs of Chernobyl

Nel 2017 è stato avviato un progetto scientifico chiamato Dogs of Chernobyl. Gli scienziati dell’Università della Carolina del Sud e altri hanno osservato che il numero di cani randagi nella zona di esclusione di Chernobyl e nelle aree circostanti aumentava durante l’estate e diminuiva durante l’inverno a causa della scarsità di risorse. Dal 2017, hanno prelevato campioni di sangue da questi cani e hanno esaminato il genoma di 302 cani che vivono nella zona di esclusione e nelle aree circostanti. I cani venivano controllati dopo averli addormentati con un sedativo lanciato da una cerbottana, per non farli spaventare e ridurre i rischi di aggressione.





L’analisi genetica ha permesso di identificare 15 gruppi familiari, alcuni con un alto numero di cani e altri con pochi membri che vivono in territori meno ampi. Una differenziazione così importante ha stupito il gruppo di ricerca, che considera lo studio da poco pubblicato come il primo passo in un’iniziativa che richiederà anni e che potrebbe offrire qualche informazione sulla costante esposizione a livelli di radiazioni superiori alle soglie di sicurezza solitamente indicate. A oggi non è infatti chiaro come questi possano influire sulla salute sia delle piante sia degli animali, compresi gli esseri umani. Nel tempo sono stati pubblicati studi su possibili mutazioni genetiche causate dalle radiazioni in particolari specie di animali, come i moscerini della frutta o le rondini che vivono nei pressi della centrale, ma i risultati sono ancora dibattuti.

Questa iniziativa non solo aiuta i cani fornendo loro cure mediche, ma fornisce anche informazioni importanti sugli effetti sulla salute che gli esseri umani potrebbero sperimentare vivendo in un ambiente con una costante esposizione a bassi livelli di radiazioni, come i cani di Chernobyl.

Prossimi obiettivi della ricerca

La seconda fase di questa ricerca servirà per individuare le modifiche genetiche sostanziali (che producono effetti sull’organismo) e distinguerle da quelle marginali (che non producono effetti sull'organismo): differenza importantissima per per capire meglio l'effetto di un'esposizione per lungo tempo ed in modo costante alle radiazioni.


Le mucche di Chernobyl