sabato 20 maggio 2023

GATTI: Malattie della pelle

I gatti curano molto l'igiene della pelle, però possono lo stesso essere soggetti a fastidiose malattie.





Qui di seguito troverete elencate le malattie più comuni:

ACNE FELINA: Cause principali sono una alimentazione scorretta e problemi di digestione. I sintomi sono tutti attorno alle labbra e sul mento: punti neri, gonfiore, talvolta pustole, prurito. In casi meno gravi le prime cure possono essere somministrate a casa: bisogna lavare le parti malate con sapone neutro e acqua calda, asciugarle bene per evitare che l’infezione possa estendersi. Nei casi più gravi si consiglia di consultare un veterinario.

DERMATITI: Sono infiammazioni della pelle di diversa natura: responsabili principali sono pulci e parassiti, infezioni, allergie alimentari, shampoo non specifico per il gatto e così via. la dermatite più diffusa è sicuramente quella di natura allergica. I sintomi sono: croste e arrossamenti, gonfiore e rottura di peli; Il gatto avrà come immediata conseguenza un forte prurito e starà molto tempo a grattarsi.

DERMATOSI MILIARE: causata da allergie alimentari, alle polveri di casa e alle pulci. I sintomi sono ben visibili: croste con prurito e eruzione cutanea rossa. Le cure sono a base di antiparassitari; spesso, in caso di infezioni, vengono aggiunti dai veterinari degli antibiotici specifici. Gli antiparassitari devono essere usati anche sugli oggetti che il gatto usa di solito.

ALOPECIA: poco frequente, si manifesta con la caduta del pelo del gatto a chiazze, senza ricrescita. La cura specifica viene data dal veterinario che dovrà valutare caso per caso.

ECZEMA: Irritazione della pelle che si manifesta con arrossamenti, croste, e vescicole. Le cause principali sono da attribuirsi ad un cambiamento del cibo o ad una alimentazione non corretta, in casi rari può verificarsi a causa di allergie. Normalmente quando un gatto ha l’eczema tende a grattarsi e togliersi le croste. La cura adeguata viene stabilita dal veterinario che spesso prevede anche un cambio dell’alimentazione.

ROGNA: Quando il gatto perde il pelo a chiazze, ha croste, ha prurito e si gratta di continuo, significa che ha i classici sintomi della rogna, il cui responsabile è un acaro. In questo caso si consiglia di rivolgersi subito al veterinario perché questa malattia se pur facilmente curabile può essere trasmessa agli altri animali e anche all'uomo.

TIGNA FAVOSA: Una brutta malattia della pelle molto contagiosa, si consiglia di isolare immediatamente il gatto e di rivolgersi subito al veterinario. E’ una malattia dovuta ai funghi. Sulla pelle si formeranno arrossamenti e croste simili ai favi degli alveari., viene portata dai topi ed è contagiosa, perciò solitamente si consiglia di isolare il gatto, di rivolgersi Il medico prescriverà la cura più adatta a base di pomate e di antibiotici.

TRICOFIZIA: altra infezione da funghi. Il mantello del gatto avrà zone prive di pelo e residui di squame grigiastre. Facilmente trasmissibile all'uomo e agli altri animali; anche in questo caso bisogna chiamare al più presto un veterinario.

Dal Blog: I Pelosetti

martedì 9 maggio 2023

Cocoon: la ciambella incubatrice per alberi

Non sappiamo se si sono ispirati al famoso film di fantascienza del 1985 Cocoon dove alcuni alieni per sopravvivere erano stati inseriti in alcuni bozzoli (Cocoon in inglese) per poi essere recuperati in futuro, ma la LAND LIFE COMPANY a nominato proprio con il termine Cocoon lo strumento di riforestazione da loro inventato. L’idea non è molto lontana dalla pellicola di Ron Howard: infatti si tratta di “bozzoli” in grado di mantenere in vita una piantina appena interrata per tutto il suo primo anno, quindi il periodo più critico della sua crescita.




Cocoon è un contenitore in polpa di cellulosa riciclata, impermeabilizzata con cera naturale, della forma di uno stampo da ciambella e dalla capacità idrica di 25 litri. Al centro, nel foro della ciambella, viene interrata la piantina. Tramite due corti tratti di spago immersi nella vasca piena d’acqua, l’acqua gocciola sulle radici della piantina, assicurandogli il fabbisogno idrico per un anno. Lo stampo/bozzolo viene poi chiuso con un coperchio che isola la riserva d’acqua permettendo alla piantina di svettare al centro. Attorno ad essa viene posizionata un’ulteriore protezione forata che assicura la ricezione della giusta quantità di luce, ma che protegge la pianta da un irradiamento troppo forte e dall’attacco di piccoli animali. La piantina, sul cui substrato terroso vengono sparse anche spore di un fungo simbiotico particolare del genere Mycorrizha, supportata ma non impigrita dalla riserva d’acqua costante, sviluppa un apparato radicale profondo e robusto. Il tutto con l’utilizzo di soli 25 litri d’acqua,




In tutto il mondo, esistono circa 2 miliardi di ettari di terreni che sono stati danneggiati, principalmente a causa della mancanza di alberi. La riforestazione è la soluzione più rapida per contrastare questo problema, che le Nazioni Unite considerano una delle sfide più importanti da affrontare. L’utilizzo dei Cocoons in paesi come Arabia Saudita, Kenya, Messico e California ha portato a tassi di sopravvivenza tra l’80% e il 95%, molto più alti rispetto al 10% tipico degli alberi piantati manualmente.




«Certo inizialmente i costi sono superiori a quelli di una piantumazione tradizionale – spiega Antonella Totaro di Land Life Company – dal momento che Cocoon costa circa 8 euro ed è un costo che va affrontato in anticipo, ma i risparmi nella fase successiva, sia economici che idrici, sono garantiti». In quanto tempo si biodegrada il ciambellone? «Dipende molto dall’umidità e dalla natura del terreno, ma generalmente in un anno, un anno e mezzo». E quanto dura la riserva d’acqua da 25 litri? «Stiamo studiando un prototipo più grande per garantire maggior durata, ma in generale dai 6 ai 12 mesi. Le condizioni ambientali esterne sono un fattore determinante». Ci sono specie arboree che si adattano meglio a questo tipo di coltivazione? Ce ne sono invece altre che hanno mostrato scarsa adattabilità? «Cocoon è pensato per impiantare specie arboree locali, per mantenere l’equilibrio dell’ambiente circostante. Inoltre sono da preferirsi specie che non necessitano di troppa acqua». Quali sono invece i terreni più adatti? «Terreni sabbiosi ed argillosi. I terreni troppo rocciosi non garantiscono invece la presenza del necessario strato di terra di cui la piantina ha bisogno».




Cocoon è stato utilizzato anche in Italia, infatti, fra ottobre 2016 e marzo 2017 nell’ambito di un progetto di riforestazione più ampio che comprendeva anche Spagna e Grecia, è stato utilizzato in Calabria per piantumare 2400 alberi con enorme successo.