domenica 18 ottobre 2020

Acquario a Taranto? Ma anche NO

 Gli ambientalisti pugliesi sono sul piede di guerra dopo la dichiarazione del premier Giuseppe Conte riguardante la costruzione di un acquario a Taranto

Infatti fra i 557 progetti presentati dai Ministeri per la divisione dei 209 miliardi di euro del Recovery Fund europeo, destinato alla ripresa del nostro Paese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19 c’è anche quello della costruzione di un acquario denominato “green” nella città jonica, presso la banchina ex  Torpediniere.



Andrea Casini, responsabile nazionale LAV Area Animali Esotici ha dichiarato alla stampa: “vi è incredibilmente anche quello del Ministero del Sud per la costruzione di un acquario, definito chissà perché “green”, nel porto di Taranto, per il quale sono stati richiesti 50 milioni di euro“ – prosegue Casini - “L’idea di costruire un’ennesima prigione per animali con la scusa del turismo e dell’occupazione è fuori dal tempo e disperderebbe risorse importanti e serie per una città che ha bisogno di aria pulita e di rilanciare il proprio mare, che da alcuni anni ha ripreso a ospitare delfini in libertà”.

Rosj Savino, responsabile per la sede di LAV a Taranto ha dichiarato:"Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (con delega alla programmazione economica e agli investimenti), Mario Turco ci ha rassicurato informalmente, preannunciando che il progetto non riguarda un acquario fisico, ma sarà lo specchio d'acqua del Mar Piccolo ad esserlo, con collocazione della fauna marina in difficoltà, con un centro di ricerca e progetti dedicati alla disabilità,invitandoci a leggere il progetto dettagliato di tale iniziativa, a conferma di quanto da lui affermato. Ma noi ad oggi non siamo riusciti a trovare nulla di dettagliato, né sui siti ufficiali né tra i suoi comunicati".

"Sono convinta, come tantissimi altri cittadini, che a Taranto servano degli investimenti molto più concreti e condivisi con la cittadinanza, e non il classico slogan panem et circenses, che vede un immane impiego di risorse pubbliche, la sofferenza di esseri viventi e soprattutto la costruzione di un qualcosa di inutile che è chiaramente già destinato a diventare la prossima "cattedrale nel deserto", prosegue Savino.

LAV confida nella sensibilità del Presidente Conte sui temi in questione e gli chiede di non sottoscrivere l'accordo relativo a questa allocazione, escludendo l'acquario dai progetti presentati. 

"Chiediamo inoltre al Sottosegretario Turco di darci delle prove reali sul fatto che questo progetto non preveda la costruzione di un "acquario" (benché dal nome del progetto, nulla lasci pensare ad altro) e quindi non sia l'ennesimo progetto obsoleto prima ancora di esser compiuto, che prevede lo sfruttamento e la sofferenza di animali", conclude Savino.

La città di Taranto si merita un rilancio turistico ed economico innovativo che veda in atto strategie realmente "green" e di rispetto dell'ambiente e degli animali.

Fonte: LAV