Gli ambientalisti pugliesi sono sul piede di guerra dopo la dichiarazione del premier Giuseppe Conte riguardante la costruzione di un acquario a Taranto
Infatti
fra i 557 progetti presentati dai Ministeri per la divisione
dei 209 miliardi di euro del Recovery Fund europeo, destinato alla ripresa
del nostro Paese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19 c’è anche quello della
costruzione di un acquario denominato “green” nella città jonica, presso la
banchina ex Torpediniere.
Andrea Casini,
responsabile nazionale LAV Area Animali Esotici ha dichiarato alla
stampa: “vi è incredibilmente anche quello del Ministero del Sud per
la costruzione di un acquario, definito chissà perché “green”, nel porto
di Taranto, per il quale sono stati richiesti 50 milioni di euro“ –
prosegue Casini - “L’idea di costruire un’ennesima prigione per animali con
la scusa del turismo e dell’occupazione è fuori dal tempo
e disperderebbe risorse importanti e serie per una città che ha bisogno di
aria pulita e di rilanciare il proprio mare, che da alcuni anni ha ripreso a
ospitare delfini in libertà”.
Rosj
Savino, responsabile per la sede di LAV a Taranto ha dichiarato:"Il
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (con delega
alla programmazione economica e agli investimenti), Mario Turco ci ha
rassicurato informalmente, preannunciando che il progetto non riguarda un
acquario fisico, ma sarà lo specchio d'acqua del Mar Piccolo ad esserlo, con
collocazione della fauna marina in difficoltà, con un centro di ricerca e progetti
dedicati alla disabilità,invitandoci a leggere il progetto dettagliato di tale
iniziativa, a conferma di quanto da lui affermato. Ma noi ad oggi non siamo
riusciti a trovare nulla di dettagliato, né sui siti ufficiali né tra i suoi
comunicati".
"Sono
convinta, come tantissimi altri cittadini, che a Taranto servano degli
investimenti molto più concreti e condivisi con la cittadinanza, e non il
classico slogan panem et circenses, che vede un immane impiego di risorse
pubbliche, la sofferenza di esseri viventi e soprattutto la costruzione di un
qualcosa di inutile che è chiaramente già destinato a diventare la prossima "cattedrale
nel deserto", prosegue Savino.
LAV
confida nella sensibilità del Presidente Conte sui temi in questione e gli
chiede di non sottoscrivere l'accordo relativo a questa allocazione, escludendo
l'acquario dai progetti presentati.
"Chiediamo
inoltre al Sottosegretario Turco di darci delle prove reali sul fatto che
questo progetto non preveda la costruzione di un "acquario" (benché
dal nome del progetto, nulla lasci pensare ad altro) e quindi non sia
l'ennesimo progetto obsoleto prima ancora di esser compiuto, che prevede lo
sfruttamento e la sofferenza di animali", conclude Savino.
La
città di Taranto si merita un rilancio turistico ed economico innovativo che
veda in atto strategie realmente "green" e di rispetto dell'ambiente
e degli animali.
Fonte: LAV