martedì 23 febbraio 2021

Le mucche di Chernobyl

Oltre trenta anni fa nell’aprile del 1986, a causa di alcune manovre umane errate, scoppiò il reattore numero 4 della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina. Fuoriuscirono radiazioni ben 400 volte più potenti di quelle sprigionate dalla bomba esplosa a Hiroshima.

Reattore 4 della centrale nucleare di Chernobyl


Le città di Chernobyl e Pripyat e le campagne circostanti furono immediatamente evacuate, da quel giorno la cosiddetta “zona rosa” intorno alla centrale è completamente disabitata diventando uno dei pochi luoghi al mondo forzatamente selvaggi dove l'uomo si reca raramente.

Quando gli abitanti sono scappati, hanno abbandonato ogni cosa: casa, auto, vestiti, ricordi e, in campagna, tutti gli animali.

Questa fuga da un punto di vista scientifico ha creato una situazione molto interessante perché in una zona molto ampia è stato possibile studiare i comportamenti di piante e animali in totale libertà e in assenza dell’uomo.

Le mucche abbandonate dai contadini si sono spontaneamente riunite in una mandria, come rilevato già nel 2017 dai ricercatori della Chernobyl Radiation and Ecological Biosphere Reserve; gli scienziati hanno prima spostato la mandria all’interno di una riserva zoologica (sempre dentro la zona rossa) e da lì hanno subito iniziato a monitorare e studiare i comportamenti dei bovini.



Oggi, dopo tre anni di ricerca hanno divulgato le loro scoperte: hanno notato situazioni tipiche degli animali selvatici e quindi anomale per dei bovini da fattoria.

Le mandrie selvatiche agiscono con regole ben strutturate inoltre devono adattarsi al clima e proteggere i membri più deboli dai predatori. I bovini di Chernobyl hanno acquisito questi comportamenti, infatti, si è notato che sono molto più resistenti al freddo, i vitelli più giovani trovano posto tra un toro e le mucche anziane per proteggersi dai lupi e il toro che guida la mandria non scaccia i giovani maschi che rimanendo nel gruppo aiutano a proteggere il gruppo dai predatori a patto che non mettano in discussione la leadership del capo mandria.

Questi animali, in questa fase di inselvatichimento, sono stati paragonati agli uro che possono essere considerati gli antenati dei buoi estinti alcuni secoli fa, L’ultimo esemplare avvistato, una femmina, morì per cause naturali nel 1627 in Polonia. A mettere fine a questa specie sono state diverse cause: la caccia umana, l’avanzamento dei terreni agricoli nelle zone selvatiche e le malattie trasmesse dal bestiame domestico. La causa della loro scomparsa va fatta risalire alla caccia e al declino delle foreste.

La “mandria spontanea” e gli altri animali della riserva zoologica di Chernobyl ci permettono di studiare situazioni che in nessun altro modo avremmo potuto vedere in natura. Gli specialisti continuano a osservare i comportamenti di questi animali aggiungendo sempre nuovi dati che continuano a sorprendere.

FONTE: AMBIENTE BLOG