sabato 10 settembre 2022

Coste italiane: ogni anno persi 5 km di coste naturali

Dal 2002 ad oggi in Italia ogni anno sono stati distrutti in media 5 Km di costa naturale a causa della costruzione di nuove strutture artificiali. Si tratta, spiega Ispra, di una misura che equivale all'intero litorale di una località balneare come Fregene.

L’artificializzazione è ancora più evidente e devastante rilevante nelle zone retrostanti le spiagge, nelle quali ogni anno dune costiere, terreno coltivato, vegetazione e formazioni naturali vengono sostituite da oltre 10 Km di opere antropiche. Sono i dati che emergono dall'aggiornamento della banca dati Linea di Costa Italiana, presentato da Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) che analizza la fascia costiera italiana.






L'Ispra svolge da 20 anni attività di analisi delle coste italiane. La linea di costa italiana misura circa 8.300 Km, di cui il 13% è occupato da opere artificiali come porti, opere di difesa costiera, opere idrauliche di impianti industriali, strutture artificiali a supporto della balneazione. Negli ultimi 20 anni, la costa artificializzata è aumentata complessivamente di oltre 100 km.

Un discorso parallelo ma molto più preoccupante riguarda l'interfaccia tra le spiagge ed il territorio circostante. Nell'insieme, la linea di “retro spiaggia” misura circa 4.000 Km, di cui solo metà restano naturali, mentre oltre il 20% è completamente occupato da opere artificiali, come infrastrutture varie, abitazioni, lidi, siti produttivi. L'incremento in questo caso è stato di oltre 200 Km negli ultimi 20 anni. Il restante 30% si caratterizza come 'urbano sparso', occupato quindi in maniera parziale e discontinua da opere antropiche.

Il lavoro di analisi delle coste italiane svolto dall’Ispra negli ultimi 20 anni è fondamentale per la pianificazione e la gestione dei litorali; inoltre dal 2020 l’elaborazione dei dati della Linea di Costa è stata migliorata dall'evoluzione dello standard qualitativo e dalla possibilità di rendere pubblicamente accessibili i risultati degli studi, attraverso il nuovo Portale delle Coste Ispra, in modo da diventare un concreto supporto agli Enti, alle università e a tutti i soggetti che hanno a cuore la corretta gestione del bene comune "spiaggia".