giovedì 17 ottobre 2019

ECOSIA: come funziona il motore che aiuta l’ambiente



ECOSIA il motore di ricerca nato per salvare le foreste pluviali devolve l’80% dei suoi incassi pubblicitari per la riforestazione. 



Oltre 71 milioni di alberi piantati, questa è il grande risultato ottenuto da ECOSIA il motore di ricerca fondato nel dicembre del 2019 da Christian Kroll.



Contatore degli alberi piantati aggiornato al 17 ottobre 2019


Il progetto è nato quando Kroll si trasferì in Nepal, lì decise di creare un business che potesse avere un forte impatto anche nel sociale, così fondò Xabell, un motore di ricerca che finanziava le ONG locali, in seguito si spostò in Sudamerica dove rimase molto colpito dal problema della deforestazione.

Nacque così l’idea di un motore di ricerca per salvare gli alberi, all’inizio ci fu “Forestle” con il suo programma “adotta un acro” che in collaborazione con The nature conservancy è riuscito a salvare oltre 9 milioni di metri quadrati di foresta.

Dall’esperienza di Xabell e di Forestle, in concomitanza della conferenza ONU sui cambiamenti climatici di Copenhagen, è nata ECOSIA.

Oggi Il motore di ricerca supporta oltre 20 progetti di riforestazione in 15 Paesi diversi: Perù, Brasile, Madagascar, Nicaragua, Haiti, Colombia, Spagna, Marocco, Senegal, Burkina Faso, Ghana, Etiopia, Uganda, Kenya, Tanzania e Indonesia, e in ognuno di questi è collegato con dei partner locali che aiutano a monitorare la cura degli alberi. Inoltre visita regolarmente i siti e utilizza immagini satellitari per controllare le aree coinvolte. 






Gli utenti di ECOSIA sono circa 8 milioni nel mondo, negli ultimi mesi c’è stata una impennata di internetnauti che sono passati a questo motore dopo le tragiche notizie che giungevano dall’Amazzonia. Nella sola giornata di mercoledì 22 agosto, il numero di installazioni di ECOSIA è aumentato del 1.150 per cento, come ha dichiarato l’azienda a Business Insider: 250 mila download in 24 ore a fronte di una media quotidiana che normalmente era di circa 20 mila.

ECOSIA funziona come qualunque altro motore di ricerca. I risultati derivano dagli algoritmi di Bing, il motore di ricerca di Microsoft con cui la compagnia ha stretto un accordo, mentre gli utili provengono dagli sponsor: ogni volta che un utente clicca su un annuncio sponsorizzato hanno un guadagno, l’80% dei profitti, che corrispondono all’incirca al 47% del totale, viene investito nella piantumazione degli alberi.

L’azienda ogni mese rende pubblici gli aggiornamenti dei progetti e vari rapporti finanziari dove vengono dettagliatamente spiegati tutti gli investimenti fatti con i loro guadagni.

Kroll però non si è fermato solo alla piantumazione degli alberi perché fin da subito ha creato un motore ecologico al 100%, infatti, ha impiantato un parco fotovoltaico per produrre l’energia elettrica consumata dai suoi server, inoltre ha da poco impiantato un secondo parco per compensare anche l’energia elettrica consumata dai server della Microsoft che, viceversa, non sono 100% CO2 free.

Anche per quanto riguarda la privacy ECOSIA adotta standard molto rigorosi: non utilizza, a differenza di Google Analytics, strumenti di tracciamento di terze parti, rende anonime tutte le ricerche entro una settimana e non crea profili degli utenti in base ai loro click. 


Nel 2014 ha ricevuto la certificazione B corporation che viene rilasciata dall'ente indipendente e no profit "B Labs" alle aziende con elevati standard di sostenibilità ambientale e sociale. 


ECOSIA ha ancora molti progetti per il futuro. Uno di questi è Ecosia-Travel per viaggiare in modo ecologico e confrontare il consumo di CO2 tra le varie opzioni offerte. 




Link esterni:



  • ECOSIA https://www.ecosia.org/
  • Aggiornamenti dei progetti https://blog.ecosia.org/tag/projects/
  • Rapporti finanziari https://blog.ecosia.org/ecosia-financial-reports-tree-planting-receipts/
  • Sito ufficiale B Labs https://bcorporation.net/
  • Ecosia-Travel https://blog.ecosia.org/ecosia-travel-feature-book-hotel-plant-trees/




  • FONTE: AMBIENTE-BLOG

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